Chi di voi non conosce, anche solo in foto, immagini web o ancora meglio dal vivo la famosa scogliera bianca presente a Realmonte, nei pressi di Agrigento, meglio conosciuta col nome di Scala dei Turchi?
Beh, chi non sa di cosa parliamo dovrà continuare a leggere…
Realmonte e le sue coste
Realmonte, piccolo comune siciliano ricco di testimonianze storiche è oggi conosciuto soprattutto per le sue coste affascinanti e per le sue scogliere dai vari colori. Da un lato Monterosso e Capo Rossello, promontori di calcarenite rossa e dall’altro Costabianca e Scala dei Turchi.
Sorgendo ad ovest della Valle dei Templi, la Scala dei turchi è un capolavoro della natura. Geologicamente parlando, essa è costituita da un tipo di roccia sedimentaria argillosa e calcarea chiamata “marna” e che ha come sua peculiarità il colore bianco puro.
Il nome composto ne rispecchia origine e significato.
- Scala: dalla forma a gradoni scolpiti nel tempo dalle intemperie atmosferiche.
- dei Turchi: perché la leggenda narra sia stata, grazie alla sua posizione che permetteva agli invasori di nascondersi e alla sua naturale forma, approdo di pirati arabi comunemente nominati “turchi” che, risalendo la scogliera, andavano a saccheggiare i villaggi della zona.
Osservando questa “scultura” da lontano possiamo notare i gradoni che dal cielo, a picco, si tuffano in mare. Dalle forme ondeggianti e sinuose, la scalinata è facilmente accessibile a chiunque voglia godere di un panorama mozzafiato. Infatti, risalendo fino in cima è impossibile non rimanere abbagliati e rapiti dal panorama.
Ammirando questo incantevole paesaggio si possono distinguere vari colori… dall’intenso blu del mare, si passa al bianco candido dei gradoni e, alzando ancora lo sguardo, all’azzurro del cielo, ancor più bello al tramonto quando il rosa del cielo si riflette dolcemente nella roccia.
Ispirazione per scrittori e registi
Beh, uno scenario unico e idilliaco che riempie il visitatore di sensazioni ed emozioni. Oramai apprezzata e visitata da milioni di turisti, la meta agrigentina è divenuta nel tempo anche fonte d’ispirazione di scrittori come Luigi Pirandello e Andrea Camilleri, e di registi come Giuseppe Tornatore.
Tratto dal romanzo di Andrea Camilleri, “La prima indagine di Montalbano”
Non solo la Scala dei Turchi
Ma questo piccolo comune agrigentino è ricco anche di altri tesori come la Cattedrale di Sale, miniera in cui venne scolpita una chiesa vera e propria, ricca di opere religiose ricavate dal sale; la Villa Romana, edificio risalente al I sec d.C che nasce direttamente sulla spiaggia, non lontano dalla Scala dei turchi.
La Villa, oramai resa visitabile, si sviluppa attorno ad un cortile centrale definito da colonne, al centro del quale si trova l’impluvium (vasca progettata per raccogliere l’acqua piovana). Attorno al cortile si trovano i vari ambienti caratterizzati da pavimenti, alcuni in marmo, altri in mosaico colorato raffigurante scene e soggetti marini.
Non meno interessante Monterosso e la sua Torre saracena del XVI secolo. Trattasi di un promontorio di calcarenite rossa, materiale con cui è realizzata la torre stessa che oltre all’ambiente principale, è composta da una terrazza e da altre due piccole stanze per i “torrari”.
Viene eretta per volontà dell’imperatore Carlo V allo scopo di proteggere la Sicilia dai pirati saraceni. Per architettura, conservazione e posizione strategica la Torre di Monterosso è considerata una delle più importanti torri di avvistamento cinquecentesche dell’Isola.
Infine citiamo il Teatro di Costabianca della fine dell’800 ubicato ai piedi della baia di Capo Rossello e simile, nella sua conformazione, al teatro di Segesta. Sorge in un suggestivo paesaggio con vista sul mare ed è, potendo accogliere fino a 1500 spettatori, luogo di numerosi spettacoli estivi.
In conclusione, a voi la scoperta dei questa bella cittadina e dei suoi tesori nascosti!