“Ovu d`un`ura, pani d`un jornu e vinu d`un annu`un ficiru mai dannu”.
Uovo di un`ora, pane di un giorno e vino di un anno non hanno fatto mai male”.
Proverbio siciliano
Mai allarmarsi se in frigo non c’è nulla
Nelle cucine siciliane, sappiatelo, non si butta vie niente.
Esistono nella tradizione siciliana tantissime ricette che oggi annovereremmo nella categoria delle ricette “svuota-frigo” ma che in realtà non sono altro che piatti poveri nati, semmai, dalla mancanza degli ingredienti nel frigo e dalla fantasia e manualità delle donne sicule.
Il piatto povero per eccellenza è sicuramente la zuppa di pane cotto, piatto tipico della cucina dei contadini siciliani che vi buttavano dentro il pane raffermo anche di 15 giorni prima.
Il pane ideale da utilizzare per questa zuppa è quello casereccio, un po’ altino.
Gli altri ingredienti da aggiungere alla zuppa sono, ovviamente, poverissimi e facilissimi da reperire, tra i quali acqua, salsa di pomodoro, una foglia di alloro, pecorino, olio, sale e pepe.
Da bravo siciliano c’è chi giura che questo piatto abbia avuto persino effetti terapeutici, utilizzato come calmante per il mal di pancia.
Le polpette
Altra ricetta per riciclare il pane raffermo è quella delle polpette. Conosciute in Sicilia come “purpetti”, ne esistono oggi diverse varianti, tra le quali quella delle “purpetti cu sucu”.
Gli ingredienti necessari sono anche per questa ricetta ingredienti semplici, facilmente presenti in casa: si tratta di pane raffermo, carne di vitello tritata, pecorino, latte, aglio, prezzemolo, uova, pan grattato (ottenuto anch’esso dal pane indurito), olio di oliva, sale e pepe.
Le polpette, tipico piatto della domenica in Sicilia, vanno servite calde, anzi bollenti ed ogni commensale siciliano è capace di mangiarne anche dieci in unico pasto.
Arancina o Arancino?
E quale modo migliore di recuperare gli avanzi di un risotto del giorno prima con una bella arancina?
L’arancina per i siciliani non è solo un pezzo di rosticceria ma è un simbolo, rappresenta un popolo, è come una bandiera di cui andare fieri.
Di grande attualità è il “derby” tra catanesi e palermitani che in occasione dell’Expo 2015 rivendicano i natali di questo prelibato prodotto siculo e discutono persino sul suo genere. “Arancina” come viene chiamata da secoli a Palermo o “arancino” come viene chiamato nei paesi della Sicilia orientale? Con uovo o senza uovo? Alla carne o al burro?
Le domande sarebbero tante ma la ricetta originaria è una e l’etimologia della parola sembra chiara: si chiama “arancina” in quanto rotonda, simile all’arancia, frutto importato dagli arabi e di cui la Sicilia è tutt’oggi ricchissima, che lo ricorda anche nel colore una volta fritto.
Pane fritto con l’uovo
Altro metodo per riciclare il pane raffermo, avanzato dai giorni precedenti, è la ricetta del “pane frittu cu l’ova”.
Il pane fritto con l’uovo è semplicissimo da fare e molto economico.
Oltre al pane raffermo da tagliare a fette, non serve altro che del latte, in cui immergere le fette di pane ed un composto di uova, parmigiano, prezzemolo tritato, sale e pepe nero, in cui insaporire le fette prima di friggerle in olio ben caldo.