Catania, mille paesaggi
Tra Etna e splendide spiagge
Nell’incursione oscura, il timbro di una corda,
i fuochi e le melodie a Catania…
Nei giorni di lutto si amano più teneramente
le canzoni risuonano con più dolcezza.
E maestosamente solitario
il cono dell’ Etna contro il cielo stellato
dove si va dileguando la pallida
leggermente rosea coronaIvan A. Bunin – Poesie e Racconti (1907)
Catania di Stesicoro e Caronda pregna di storia e d’arte luminosa. Ti bacia il sole e t’accarezza l’onda. Ti bea il candore dell’Etna nevosa. Vetusta ti sublimi in archio e svolte. S’intrigano le tue vie contorte e strette quali di vergine le chiome incolte…”
(cit.)
Antica residenza reale
L’odierna Catania, nonché l’intera sua provincia, anticamente Katane (cioè “grattugia” dalla natura lavica del territorio in cui sorge) ha la peculiarità di trovarsi circondata da paesaggi tra i più vari che si possano immaginare. Sorgendo, da un lato ai piedi dell’Etna, vulcano più alto d’Europa e affacciandosi, dall’altro, sulla costa orientale dell’Isola, ci si meraviglia volgendo lo sguardo a scogliere di pietra lavica che “convivono” con spiagge di sabbia finissima.
Catania, come la maggior parte delle città siciliane, ospitando varie civiltà ne conserva i resti. Infatti, passeggiando per le strade e per gli edifici del centro storico, è possibile riconoscere ed interpretare le varie epoche grazie ai diversi stili architettonici (da quello medievale a quello rinascimentale e barocco). È la città che si racconta. Un anfiteatro romano, che per dimensioni era secondo solo al Colosseo, è testimone della sua antica ricchezza.
E’ stata residenza reale durante le dominazioni normanna, sveva e aragonese e, per circa un secolo, capitale del Regno. Qui il Castello Ursino sorge imponente; fu fatto costruire da Federico II di Svevia a conferma del suo potere imperiale anche nella Sicilia orientale.
L’Università degli Studi siciliana, fondata per volontà di Alfonso d’Aragona nella città di Catania, fu tra le prime università d’Italia.
Nonostante questi secoli di splendore, Catania, da sempre abituata a convivere con l’irrequietezza dell’Etna, è stata anche “protagonista” di tragedie. Memorabili sono l’eruzione vulcanica del 1669 e i due terremoti del 1169 e del 1693 che l’hanno rasa al suolo.
La Catania barocca di “oggi” è frutto della ricostruzione da parte di architetti che l’hanno ridisegnata dopo l’ultimo terremoto del 1693.